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#NEWMUSICTHURSDAY – “CON LE NOSTRE CANZONI SUL PALCO DI MUSICULTURA” – INTERVISTA AI THE SNOOKERS

Con un’esibizione che ha brillato per intensità e tecnica, i The Snookers si aggiudicano uno degli otto posti tra i finalisti di MUSICULTURA. Noi li abbiamo incontrati per capire come si sentono.

The Snookers, complimenti per essere tra gli otto vincitori di MUSICULTURA! Come state vivendo questo momento importante?

Grazie! Siamo carichissimi e non vediamo l’ora di salire sul palco dello Sferisterio. Ci stiamo vivendo questa esperienza con un mix di emozioni forti, dall’ansia pre esibizione allo sfinimento dopo giornate di preparazione. Stiamo comunque cercando di prendere tutto con leggerezza facendo quello che siamo capaci al meglio delle nostre possibilità e senza farci delle aspettative.

Cosa vi ha maggiormente colpito di questa esperienza, che non è ancora giunta al termine?

Ci ha stupito sicuramente il lato umano di tutta la macchina di Musicultura. Pur essendo una realtà molto importante e professionale, gli addetti ai lavori si sono dimostrati tutti comprensivi e interessati. Si fermano a parlare con noi del più e del meno dietro le quinte, ci consigliano dei locali in cui andare a suonare e sono sempre disponibili. A Musicultura non ci è stato richiesto altro se non di portare le nostre canzoni senza filtri o distorsioni con un focus totale sulla musica.

“Guai” è il brano che avete portato con voi in questo percorso. Perché proprio questa canzone? Cosa rappresenta per voi?

Guai è stata la prima canzone che abbiamo scritto ed è uscita con una naturalezza inaspettata. Rappresenta per noi l’inizio di tutto il nostro percorso musicale. Siamo molto legati al significato di questa canzone dato che il testo è un dialogo tra due amici in cui uno cerca di aprire gli occhi all’altro che nella vita sta facendo tante scelte sbagliate. Le scelte sono una cosa che sta determinando anche la nostra vita, come la decisione di fare musica. Le sonorità intime di questa canzone ci appartengono e ci riportano un po’ a come tutto è iniziato ovvero da chitarra e voce, cosa che abbiamo un po’ abbandonato a favore di set up più complessi. Speriamo di riuscire a portare tutta l’emotività di questo pezzo sul palco dello Sferisterio perché quello è il suo punto forte.

Abbiamo visto la vostra esibizione e siamo rimasti colpiti dalla tenuta del palco, nonostante la giovane età e la poca esperienza. Come vi siete preparati?

Prima ancora di Musicultura c’è stata tanta preparazione per i concerti che abbiamo fatto dopo l’uscita del primo disco l’universo si arrende a chi è calmo. Ci siamo preparati con l’aiuto di Davide Lasala e Andrea Fognini che sono i nostri produttori in EDAC Studio. Con loro abbiamo lavorato per mesi sul set up e sulla comunicazione con il pubblico che però si impara più di tutto quando vai in giro a suonare. Ovviamente anche noi nei primi concerti eravamo più impacciati, non sapevamo bene cosa dire tra una canzone e l’altra o avevamo paura di sbagliare. Poi più concerti fai e più ti sciogli, prendi confidenza con gli strumenti e con il pubblico e capisci che gli errori non sono importanti. Poi c’è da dire anche che abbiamo fame di concerti, di comunicare, di dimostrare anche noi stessi che siamo capaci di fare quello che abbiamo sempre voluto fare.

Oltre a MUSICULTURA, avete altri obiettivi da realizzare nel prossimo futuro?

A luglio ci chiuderemo in EDAC Studio a registrare il nuovo disco che vorremmo far uscire quest’autunno e non potremmo essere più soddisfatti del lavoro che stiamo facendo con il team che si è creato. Dopo l’uscita del disco faremo un tour con il quale speriamo di poter percorrere tutta l’Italia portando la nostra musica.

In bocca al lupo per la finale! Vi salutiamo chiedendovi di darci un vostro pensiero particolare sul significato di artista indipendente.

Grazie! Essere un artista indipendente per noi vuol dire lavorare tanto e mettersi in discussione. Fortunatamente noi abbiamo trovato una famiglia nei ragazzi di EDAC Studio che oltre a produrre le nostre canzoni ci aiutano in tutto quello che sta attorno alla musica. Bisogna valutare bene le proprie scelte, essere sempre presenti, ascoltare i consigli, farsi contaminare e avere sempre un obiettivo ben chiaro. Bisogna circondarsi di persone buone che possono nutrire il progetto e che siano partecipi in maniera genuina. È quindi faticoso essere degli artisti indipendenti, ma secondo noi ciò ci rende consapevoli e preparati.

 

Credit del fotografo Massimo Zanconi